EIACULAZIONE FEMMINILE O SQUIRTING

Eiaculazione femminile, altrimenti detta “squirting” o  “gushing” è l’ espulsione di liquido dall’uretra e non dalla vagina nel momento in cui il piacere sessuale raggiunge l’apice.

Eiaculazione femminileLa annosa querelle tra chi sostiene che sia frutto di fantasia  e chi sostiene che sia reale e raggiungibile da tutte le donne (o da alcune) è ancora attuale.

Secondo un filone di pensiero,  le donne avrebbero tutte la capacità di eiaculare (per ora coinvolgerebbe solo il 10% delle donne attive sessualmente), con un po’ di pratica e di pazienza. La sollecitazione decisa dell’interno della vagina nella parte anteriore farebbe sì che le ghiandole  attorno all’uretra si riempiano di liquido simile allo sperma maschile e lo farebbero fuoriuscire con il raggiungimento dell’orgasmo, in quantità proporzionata alla grandezza delle ghiandole.

Le ghiandole interessate, battezzate nel 1860 dal ginecologo Skene con il suo nome, furono individuate nel XVII secolo dall’anatomista olandese Regnier de Graaf e furono equiparate dallo stesso alla prostata maschile, analogia poi  suffragata dagli studi recenti della medicina  moderna.

Molti, già a partire dalla metà degli anni 50 con Kinsey, negarono l’esistenza dell’eiaculazione, definendolo un termine improprio  per indicare le secrezioni espulse con una certa forza.

Nel 1981 si  analizzò, per la prima volta, il liquido emesso dalla donna per appurarne la provenienza e la composizione.  L’analisi in laboratorio dimostrò che il liquido conteneva sostanze contenute nell’urina, ma che in più era presente un antigene specifico della prostata (PSA).

Le analisi successive condotte negli anni a seguire indicano che lo squirting è essenzialmente un’emissione involontaria di urina nel corso dell’attività sessuale, accompagnata in molti casi da un contributo marginale di secrezioni prostatiche all’interno del liquido emesso.

Concludendo, oggi si potrebbe riconoscere che l’eiaculazione femminile esiste ed è prodotta dalle ghiandole di Skene (prostata femminile) e che stimolando il “punto G” – ubicato a circa 2,5 cm all’interno della parete anteriore della vagina – si favorisce la secrezione del liquido all’interno dell’uretra che può essere espulso durante l’eiaculazione. Tale eiaculazione, a causa delle grandi differenze della microanatomia femminile,   non può essere raggiunta da tutte le donne.

E’ importante rimarcare che per una vita sessuale appagante è fondamentale l’orgasmo, non la eiaculazione.

Purtroppo dalle ricerche di settore emerge che il 30,1% lamenta problemi di orgasmo e che alcune donne non l’hanno mai provato, nonostante esso sia raggiungibile proprio da tutte. Con la giusta predisposizione fatta di serenità, coinvolgimento e abbattimento di barriere mentali.

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